IL GOVERNO, UNA TRADIZIONE DEL CHIANTI CLASSICO CHE SI RINNOVA OGNI PRIMAVERA

La primavera porta con sé la nuova annata del Governo di Castellare

Si respira aria di primavera a Castellare di Castellina. E mentre la natura si risveglia dal torpore invernale, puntuale come le stagioni, arriva sulle nostre tavole la nuova annata del Governo di Castellare, un vino rosso, fresco e beverino, che rinnova un’antica tradizione del Chianti Classico ormai perduta: quella di “governare” il vino.

Governo

Il Governo di Castellare 2018 è un vino morbido molto piacevole anche freddo. L’ideale per chi predilige i rossi per l’aperitivo. Il consiglio, dunque, è di tenerne sempre una bottiglia in frigo per ogni evenienza, soprattutto con l’arrivo della bella stagione.

“Senza lilleri non si lallera”, ovvero “senza soldi non si fa niente” dicevano una volta i contadini toscani. Un detto che spiega le origini dell’antico metodo di “governare il vino” che prevede l’aggiunta di uva appassita subito dopo che il mosto è diventato vino, per fargli fare una seconda fermentazione e accelerarne il processo di maturazione. Un metodo in uso fin dal Medio Evo che è stato progressivamente abbandonato con l’avvento dei grandi vini toscani da lungo invecchiamento.

Castellare di Castellina, invece, non ha mai accantonato questa pratica antica e nobile che ancora oggi adotta per produrre il Governo di Castellare, un vino che profuma di primavera: non a caso, sull’etichetta appare l’iris, o giaggiolo, come viene chiamato nel Chianti. Le prime note di degustazione, che risalgono a oltre 100 anni fa, sottolineavano spesso la presenza di questo fiore fra gli aromi del vino governato.

Rivivi la magia che si rinnova ogni primavera…