• NEL CUORE DEL CHIANTI CLASSICO






    NEL CUORE DEL CHIANTI CLASSICO

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    NEL CUORE DEL CHIANTI CLASSICO

I Vini, la Grappa, l'Olio e l'Aceto

  • I Sodi di S. Niccolò

    I Sodi di S. Niccolò

    I Sodi di S. Niccolò

    “Il Cru più importante di Castellare di Castellina. Solo vitigni autoctoni, Sangioveto e Malvasia Nera, per il primo vino italiano nella TOP 100 di Wine Spectator.”

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  • Poggio ai Merli

    Poggio ai Merli

    Poggio ai Merli

    “Merlot in purezza di finezza assoluta. Un vino di culto, realizzato in poche pregiatissime bottiglie.”

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  • Coniale

    Coniale

    Coniale

    “100% Cabernet Sauvignon: un vino di grande stoffa, che mostra un carattere chiantigiano di intensa freschezza ed eleganza.”

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  • Chianti Classico RiservaIl Poggiale

    Chianti Classico Riserva
    Il Poggiale

    Chianti Classico Riserva
    Il Poggiale

    “Un cru aziendale ottenuto da una selezione delle uve che nascono dalla vigna Il Poggiale. Una delle migliori di Castellare di Castellina.”

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  • Chianti Classico Riserva

    Chianti Classico Riserva

    Chianti Classico Riserva

    “Una selezione attenta delle migliori uve della proprietà, per ottenere da ogni annata un vino che interpreti al meglio il terroir del Chianti Classico.”

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  • Chianti Classico

    Chianti Classico

    Chianti Classico

    “Solo vitigni autoctoni per essere fedeli alla formula tradizionale di questo grande vino. Un motivo d’orgoglio per Castellare di Castellina.”

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  • Governo di Castellare

    Governo di Castellare

    Governo di Castellare

    “Un vino che tiene viva la tradizione enologica del metodo di vinificazione del Governo alla Toscana. Una storia antica, che Castellare di Castellina non ha mai smesso di raccontare.”

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  • Edizione limitata
    Le 33+3 Vendemmie di Castellare

    Le 33+3 Vendemmie di Castellare

    Le 33+3 Vendemmie di Castellare

    “I Sodi di S. Niccolò, Poggio ai Merli, Coniale: il meglio della produzione di Castellare di Castellina unito in blend per la terza volta nella sua storia.”

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  • Le Ginestre

    Le Ginestre

    Le Ginestre

    “Un vino in cui la profondità dello Chardonnay e gli aromi del Sauvignon blanc si fondono in un insieme sapido e armonico.”

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  • Canonico

    Canonico

    Canonico

    “Piante di oltre 30 anni nella vigna del Canonico, per produrre uno Chardonnay fermentato in barrique con uno stile che guarda alla Borgogna.”

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  • Spartito

    Spartito

    Spartito

    “Un Sauvignon Blanc fermentato in barrique, di personalità e carattere, che si distingue splendidamente per eleganza e armonia.”

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  • Vinsanto S. Niccolò

    Vinsanto S. Niccolò

    Vinsanto S. Niccolò

    “Fatto nel rispetto più rigoroso della tradizione, con i grappoli di Malvasia bianca e Trebbiano fatti appassire nella graziosa Vinsantaia di Castellare di Castellina.”

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  • Grappa di Castellare

    Grappa di Castellare

    Grappa di Castellare

    “La Grappa di Castellare è prodotta da vinacce di Sangioveto, portate a vinificazione nel giro di 36 ore, mantenendo così la freschezza dei profumi e le note tipiche del vitigno.”

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  • Olionovo

    Olionovo

    Olionovo

    “L’Olionovo, l’espressione autentica con cui i contadini definiscono l’olio appena fatto in frantoio. Verde intenso, piccante come da tradizione, vivo e gradevole al palato.”

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  • Aceto di Castellare

    Aceto di Castellare

    Aceto di Castellare

    “Fatto con vino scelto e seguendo il metodo più raffinato, quello dei trucioli. Una sfida all’inverso per sconfiggere gli aceti sintetici.”

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    Visite e degustazioni

    Castellare di Castellina non è solo vino, olio (L’Olionovo a significare che a differenza del vino l’olio non migliora invecchiando), grappa e altri prodotti di qualità, ma anche accoglienza e possibilità di soggiorno in uno degli scenari più affascinanti del Chianti e dell'intera Toscana. All'interno della proprietà, circondati dai vigneti di Castellare è infatti possibile trascorrere vacanze di rara qualità in un complesso rurale ristrutturato con i criteri brandiani, fissati dal critico d’arte Cesare Brandi: cioè conservando il più possibile nel rispetto degli stili di vita moderni. Villa delle upupe, dal nome degli straordinari uccelli che nidificano nella zona, è su una delle colline che compongono l'anfiteatro naturale di Castellare, e si affaccia su un paesaggio raro che si colora di rosso al tramonto. All’interno ogni ambiente, dalle avvolgenti ed intime camere da letto all’accogliente zona giorno è stato curato nei minimi dettagli, con arredi raffinati ed accessori di pregio, abbinati a splendide tappezzerie che richiamano le inconfondibili sfumature cromatiche della campagna senese. Frutto di un accorto intervento di ristrutturazione, questo casale reinterpreta la classica architettura toscana, adattandosi al terreno in pendenza che lo accoglie e grazie a cui la comunicazione con gli spazi esterni è garantita da entrambi i piani da cui è composto. Ad arricchire ulteriormente il piacere del soggiorno una piscina privata circondata dal verde del giardino, con una vista a ponente che dall’altro versante della vallata arriva sino a San Gimignano dalle belle torri, i grattacieli dell’antichità. La Villa può ospitare comodamente fino a 8 persone.

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    La Storia

    Castellare di Castellina è nata dall’unione di quattro poderi (Castellare, Caselle, San Niccolò e Le Case) realizzata da Paolo Panerai con l’obiettivo di produrre vino della migliore qualità possibile. Erano gli anni 70 in cui era iniziato il cosiddetto Rinascimento del vino italiano. Un Rinascimento a cui Castellare ha avuto modo di dare il proprio contributo, tenendo insieme tradizione e innovazione. La tradizione nella cura delle vigne e dei terreni, distinti tra campi e sodi (laddove campi sono i terreni più facili da lavorare e sodi gli appezzamenti più duri ma migliori per la coltivazione della vite), nella scelta di produrre ancora un vino secondo il metodo del governo alla toscana, di rispettare il Chianti Classico usando solo vitigni autoctoni e di produrre un grande vino, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi rossi al mondo, usando solo vitigni autoctoni toscani. L’innovazione è stata perseguita in primo luogo con la realizzazione del primo vigneto sperimentale del Chianti insieme all’Università di Milano, guidata dal Professor Attilio Scienza, e all’Università di Firenze per attuare la prima selezione scientifica dei cloni del Sangiovese (qui chiamato Sangioveto). E poi con l’introduzione dell’uso della barrique in seguito a studi attenti e ai consigli di Emile Peynaud, il più celebre enologo che si ricordi, oltre alla cura costante di ogni processo di cantina che continua ancora oggi in quel lavoro incessante e sempre nuovo che è il produrre vini di qualità. Una storia che dimostra come tradizione, anche nelle strutture, e innovazione possano far ottenere il meglio dalla terra e mostrare alle nuove generazioni quanto sia stata dura ma fondamentale per il paesaggio straordinario del Chianti il lavoro e la vita dei Mezzadri, cioè coloro che conducevano i poderi senza esserne né padroni né operai. Ai Mezzadri, alla loro opera, Castellare ha dedicato una scultura di Matteo Spender installata nel centro di Castellina. Le due foto del grande ritrattista Giuseppe Pino illustrano quel sacrificio ma anche quella gioia che produrre vino porta con sé.

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    Le Vigne

    Castellare di Castellina, nel cuore del territorio del Chianti Classico ha in totale 80 ettari, di cui 20 a uliveto. Quelli a vigneto sono 33, situati sulle colline di un anfiteatro naturale, esposto a sud-est, con un’altitudine media di 370 metri sul livello del mare. Le vigne hanno un’età fra 7 e oltre 45 anni e le rese per ettaro a Castellare sono molto basse, per ottenere il massimo della qualità. Un’ottima esposizione al sole, un buon drenaggio dell’acqua, un suolo misto di marne calcaree, galestro e poca argilla danno vini, sia rossi che bianchi, molto ben strutturati, intensi e adatti a un lungo invecchiamento in bottiglia. Il censimento delle viti, intrapreso nel 1979, ha consentito, grazie ai risultati del vigneto sperimentale e alla micro vinificazioni effettuate e comparate, di reinnestare sia il Sangioveto che la Malvasia Nera con i migliori cloni emersi dal lavoro scientifico dei due assistenti del Professor Scienza per i quali Castellare aveva istituito due borse di studio per dottorato di ricerca. Con quel lavoro e con l’incoraggiamento del Professor Peynaud a lavorare sul Sangioveto oggi le vigne di Castellare hanno i cloni migliori per quel terroir. Nelle vigne di Castellare non si usano prodotti chimici di sintesi per il rispetto della natura e per fare vini organici. Questa filosofia è testimoniata dalle etichette che hanno ogni anno il disegno di un uccello diverso, sempre più raro per l’uso indiscriminato di veleni e diserbanti nelle vigne.

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    La Cantina

    La cantina di Castellare è strutturalmente cresciuta nel tempo man mano che la produzione è aumentata. In passato era composta solo da vasche in cemento che avevano una capacità di produzione di circa 200 mila bottiglie all’anno; oggi arriva a produrre circa 400 mila bottiglie. Quando è iniziata l’epoca delle vasche in acciaio termo condizionate per vinificare, è stata costruita, senza alterare lo stile di edifici secolari, una nuova cantina. Ma grazie ai consigli del più grande enologo italiano, Giacomo Tachis, ci siamo guardati bene da eliminare le vasche di cemento. Sono state vetrificate e vengono usate, in base ai principi di Tachis, per far transitare lì i vini per alcuni mesi prima dell’imbottigliamento. Infatti, Tachis ha dimostrato che il cemento ha la capacità di rendere più coesi, più una cosa sola i vari componenti del vino. Nella cantina di Castellare sono arrivate, fra le prime in Italia, le piccole botti di rovere francese. Tutti le chiamano barrique; Luigi Veronelli, rivendicando il primato del proverbio italiano secondo cui “il vino migliore sta nelle botti piccole” le chiamava carati. A Castellare sono arrivate prima che altrove grazie alla società Compagnie vinicole conseille, fondata da Paolo Panerai con il Barone Edmond de Rothschild, maggior singolo azionista di Chateau Lafite per la diffusione della migliore tecnologia vinicola. La Compagnie ha pubblicato il manuale pratico 100 Domande e 100 risposte sulle barrique, un’intervista al professor Peynaud.

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    Ritratti di Castellare

    • FRANCO FONTANA
    • GIUSEPPE PINO
    • FABIO MANTOVAN
    • FREDI MARCARINI
    • MASSIMO PACIFICO
    • FRANCO FONTANA

      Modenese, amante della buona cucina e per questo autore di libri sui migliori alberghi e ristoranti di tutto il mondo, è uno dei fotografi italiani più ricercati dai musei di tutto il mondo (dal MOMA di New York al Museo d’arte moderna di Parigi). Le quotazioni delle sue foto, in questo nuovo mercato d’arte, hanno raggiunto i livelli più alti.
      Secondo Achille Bonito Oliva, Fontana è un artista che si potrebbe facilmente collocare nella sensibilità della Transavanguardia proprio perchè, con grande libertà di colore, estrapola particolari naturali; lascia nelle fotografie tracce dei suoi rapporti con la natura, passa da un tema all’altro sia con eclettismo sia con volubilità.

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    • GIUSEPPE PINO

      Per molto tempo il suo nome è stato legato ai volti dei grandi artisti jazz, da Louis Armstrong a Ella Fitzgerald. Tutti in uno straordinario e rigorosissimo bianco e nero per le copertine dei dischi più famosi.
      Milanese, arrivò a Panorama nel 1967, quando avvenne la trasformazione da mensile a settimanale. Quindi fotoreporter ma sempre con una ricerca maniacale dell’idea, della trovata superiore, dell’unione fra un dettaglio e il significato più specifico del personaggio.
      Per molti anni ha lavorato a New York fotografando per tutte le più prestigiose riviste, da Time a Vanity Fair. Fotografo esclusivo di moltre campagne pubblicitarie di grandi marche italiane, da Zegna a Benetton, davanti al suo obbiettivo sono sfilati quasi tutti i grandi personaggi dell’industria (da Giovanni Agnelli a Malcom Forbes), della moda (da Valentino a Giorgio Armani), del design e dell’architettura (da Ettore Sottsass ad Alessandro Mendini) della grande cucina (da Sirio Maccioni a Roger Vergè).

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    • FABIO MANTOVAN

      Medico mancato, di Novara, ha cominciato come responsabile dell’ufficio fotografico del mensile Moda. È stato poi assistente di Giuseppe Pino e quindi fotografo in proprio per molte riviste italiane e americane, da Amica a Vanity Fair Usa.
      Vive e lavora a Milano.
      Le sue foto della vendemmia al Castellare, in un bianco e nero rigorosissimo, esprimono bene la sua ricerca del particolare, del dettaglio meccanico, dove però è sempre presente l’elemento umano.

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    • FREDI MARCARINI

      Milanese, i primi scatti li ha fatti a Sette. Fotografa professionalmente dal 1978. Prima con still life di cibi e prodotti alimentari, fino a raggiungere l’eccellenza e la fama in questo settore. Poi con i ritratti, la sua vera passione. Per la quale è stato disposto anche a ricominciare da capo.
      Con ruisultati di grande qualità.
      Dal ’97 dirige Monolith, rivista di fotografia on-line.
      Le foto della vendemmia a Castellare le ha scattate, in poche ore, nello stile di Sebastiano Salgado, con una Hasselblad e un piccolo flash portatile.

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    • MASSIMO PACIFICO

      Fotografo quanto gentiluomo di campagna, vive e lavora a Firenze. Gli studi (laurea in scienze politiche) e la conoscenza delle lingue (inglese, francese e tedesco) potevano indirizzarlo alla carriera diplomatica.
      Ha fotografato e fotografa per moltissimi giornali, da Panorama a Io Donna, a Gente Viaggi, a Case & Country, a Wine Spectator. Spesso scrive anche i testi dei suoi reportage.
      Le foto della vendemmia a Castellare sono tutte centrate sui volti, alla ricerca dei tratti più caratteristici della gente toscana che lavora sulla terra e che si ritrova, con lineamenti quasi uguali, nei dipinti medievali e rinascimentali.

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    Info

    Castellare di Castellina

    Strada Provinciale di Castagnoli SP 130
    Loc. Caselle
    Castellina in Chianti (Siena)
    Tel: +39.0577.742903 - +39.0577.740490
    Fax: +39.0577.742814
    e-mail: info@castellare.it

    Vendita Diretta

    Il Wine Shop della cantina segue gli orari:
    - 10:00/13:00 - 14:00/18:00 tutti i giorni (solo il venerdì 10:00/13:00 - 14:00/17:00) da novembre ad aprile
    - 10:00/13:00 - 14:00/19:00 tutti i giorni (solo il venerdì 10:00/13:00 - 14:00/18:00) da maggio a ottobre

    Visite Guidate

    Vi aspettiamo, inoltre, per una visita guidata alle nostre cantine.

    Per informazioni e prenotazioni, vai alle nostre WINE EXPERIENCE.

    In alternativa, contattaci al numero 0577 742903 o via email al seguente indirizzo: visite@castellare.it.
    La prenotazione è obbligatoria.